fbpx Frattura del femore, più infezioni se il paziente va in ipotermia | dr. Augusto Palermo

Frattura del femore, più infezioni se il paziente va in ipotermia

Frattura del femore, più infezioni se il paziente va in ipotermia

Secondo uno studio presentato al congresso dell’American Academy of Orthopedic Surgeons a Orlando in Florida, l’ipotermia, ovvero la riduzione della temperature corporea durante l’intervento chirurgico per la frattura del femore, potrebbe facilitare le infezioni. Sono stati analizzati i dati di 1.525 pazienti che tra il 2005 e il 2013 si sono sottoposti a un trattamento chirurgico per la frattura del femoreintertrocanterica, cioè una frattura tra i due trocanteri nell’estremità superiore del femore, o del collo del femore e sono andati incontro aipotermia considerando tale condizione quando il paziente aveva una temperatura corporea inferiore ai 36° C. I ricercatori hanno osservato che l’incidenza dell’ipotermia durante l’intervento era del 13,2% e del 13,6% quando veniva usato un dispositivo per il riscaldamento del paziente, mentre i pazienti di età uguale o superiore a 70 anni e quelli con un BMI (indice di massa corporea) basso, cioè più magri, avevano un rischio maggiore di ipotermia che aumentava il rischio di infezioni profonde del sito chirurgico in questi pazienti. Tra le cause diipotermia,l’anestesia potrebbe avere un ruolo importante sull’abilità del corpo di mantenere la sua temperatura interna.

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