fbpx Infezione di protesi, caschi e dispositivi di protezione aiutano a ridurre il rischio? | dr. Augusto Palermo

Infezione di protesi, caschi e dispositivi di protezione aiutano a ridurre il rischio?

 Infezione di protesi, caschi e dispositivi di protezione aiutano a ridurre il rischio?

L’infezione di protesi rappresenta un fallimento dell’intervento di protesi e un insuccesso per il paziente. Ridurre il rischio di infezione di protesi, anche se ad oggi si attesta a circa lo 0,5-1% degli interventi di protesi, è uno dei principali obiettivi dell’ortopedico. “Pur non esistendo lavori scientifici che dimostrino l’efficacia di caschi e dispositivi di protezione indossati dal chirurgo nel ridurre il rischio di infezione intraoperatoria di protesi e del sito della protesi, tuttavia sono personalmente un sostenitore dell’uso di caschi e dispositivi di protezione sterili poiché costituiscono di certo una barriera meccanica protettiva alle infezioni – spiega il dottor Augusto Palermo. – Tali dispositivi di protezione infatti costituiscono una barriera sia a protezione del paziente che del chirurgo durante l’intervento e per questo motivo consiglio e uso sempre caschi e dispositivi di protezione sterili soprattutto durante la chirurgia di protesi”. I grandi impianti di protesi fatti di metallo e speciali plastiche sono una superficie su cui i batteri finiscono per attaccarsi e moltiplicarsi provocando infezioni che l’organismo, già provato dall’intervento di protesi, non è in grado di combattere. Quando compare l’infezione, anche se le protesi rimangono ben fissate nell’osso, il dolore e il gonfiore spesso rendono necessario l’intervento di revisione della protesi, toelette chirurgiche e terapie antibiotiche anche per lunghi periodi, al fine di evitare che l’infezione alla protesi possa diventare un rischio per la vita del paziente.

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