Paziente Donna
Donna con esiti di frattura pluriframmentaria di piatto tibiale, trattata con osteosintesi a doppia placca con doppio accesso chirurgico.
Ottimo il risultato della riduzione ma l'esito è stato, a 10 mesi, una grave instabilità multidirezionale legamentosa di ginocchio.
Considerazioni
- La Letteratura consiglia sempre la rimozione dei mezzi di sintesi del Ginocchio in un tempo e solo successivamente l'impianto della protesi di ginocchio.
Quale protesi?
- La presenza di un doppio accesso chirurgico già eseguito per l'osteosintesi mette la paziente a grave rischio di lembo avascolare cutaneo che potrebbe condurre a necrosi con infezione dell'impianto, quindi la soluzione in due tempi chirurgici potrebbe acuire enormemente il rischio vascolare
La tecnica adottata dal dottor Palermo è' stata quella di percorrere la soluzione 'One stage'.
Accesso pararotuleo mediale e mini accesso laterale sulla precedente incisione chirurgica per rimuovere i mezzi di sintesi e bonificare il tessuto fibroso da pseudoartrosi Impianto di protesi vincolata a cerniera tipo Endomodel modulare.
1) Concedere nel tempo più breve la posizione ortostatica alla paziente per migliorare le condizioni internistiche, per prevenire problemi polmonari, vascolari e per evitare decubiti sacrali;
2) curare al tempo stesso anche la coxartrosi nel frattempo subentrata in questi anni;
3) riallineare i monconi della diafisi femorale e cruentare il focolaio di pseudoartrosi, quasi come se fosse un chiodo, senza i problemi rotazionali del chiodo stesso e con una maggior sicurezza dell'impianto al carico.
Abbiamo prima isolato il focolaio di pseudoartrosi e dimostrato che il callo era instabile ed in gran parte appunto fatto di tessuto fibroso.
Tramite uno sportello sulla parete laterale, e piu' prossimale al focolaio di frattura, abbiamo rimosso i frammenti delle quattro viti rotte dai precedenti trattamenti all'interno della diafisi.
Eseguita, seppur con fatica, una buona riduzione, abbiamo osteosintetizzato il femore con stelo lungo modulare tipo MP lunghezza 330 e diametro 18mm.
Il sistema adottato è un cotile in titanio trabecolato ed uno stelo lungo modulare, in grado di garantire, tramite le diverse possibilità di orientamento della torretta, una buona stabilità, seppur in presenza di una sofferenza del massiccio trocanterico
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