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Paziente Donna di 81 anni

Pseudoartrosi di femore
Pseudoartrosi di femore
PROBLEMA: 

Operata 10 anni fa di osteosintesi con vite placca a scivolamento, per frattura laterale di collo femorale. 
2 anni fa, per frattura diafisi femorale, al di sotto della vite placca a scivolamento, veniva rimossa la stessa e posizionata placca da diafisi femorale per eseguire osteosintesi della stessa frattura. A distanza di pochi mesi la placca diafisaria si rompeva, richiedendo la rimozione della stessa ed il trattamento di nuova osteosintesi, questa volta esterna con Ilizarov 
Ciononostante, alla rimozione dell'Ilizarov, la diafisi femorale dimostrava pseudoartrosi  con grave deviazione in varo dell'asse.
Veniva pertanto contenzionato il femore con gesso pelvi-malleolare ed immobilizzazione a letto per 8 mesi... 
Nel sospetto che potesse trattarsi di una pseudoartrosi settica, alla luce anche dei molteplici trattamenti chirurgici, abbiamo fatto tutti gli indici di flogosi che hanno escluso processi infettivi in atto. 

Soluzioni chirurgiche percorribili: 
1) nuova riduzione e osteosintesi della diafisi con placca e innesti ossei nel focolaio di pseudoartrosi;
2) trattamento esterno nuovamente con Ilizarov;
3) protesi d'anca a stelo lungo, in considerazione anche della coxartosi nel frattempo subentrata;
4) inchiodamento endomidollare. 

SOLUZIONE ADOTTATA: 

La soluzione adottata ha preso in considerazione i seguenti aspetti:
- trattare questa pseudoartrosi con nuova placca avrebbe comportato il deperiostare nuovamente un femore già sofferente ed imporre un rischio settico, in grado di rinnovare la pseudoartrosi stessa. 
- dopo il fallimento del precedente Ilizarov e la conseguente rigidità di ginocchio, la paziente rifiutava trattamento nuovamente con Ilizarov; 
- la protesi d'anca a stelo lungo ha rappresentato per noi la soluzione più efficace per diversi aspetti;

1) Concedere nel tempo più breve la posizione ortostatica alla paziente per migliorare le condizioni internistiche, per prevenire problemi polmonari, vascolari e per evitare decubiti sacrali;
2) curare al tempo stesso anche la coxartrosi nel frattempo subentrata in questi anni;
3) riallineare i monconi della diafisi femorale e cruentare il focolaio di pseudoartrosi, quasi come se fosse un chiodo, senza i problemi rotazionali del chiodo stesso e con una maggior sicurezza dell'impianto al carico. 

Abbiamo prima isolato il focolaio di pseudoartrosi e dimostrato che il callo era instabile ed in gran parte appunto fatto di tessuto fibroso.
Tramite uno sportello sulla parete laterale, e piu' prossimale al focolaio di frattura, abbiamo rimosso i frammenti delle quattro viti rotte dai precedenti trattamenti all'interno della diafisi.
Eseguita, seppur con fatica, una buona riduzione, abbiamo osteosintetizzato il femore con stelo lungo modulare tipo MP lunghezza 330 e diametro 18mm.
Il sistema adottato è un cotile in titanio trabecolato ed uno stelo lungo modulare, in grado di garantire, tramite le diverse possibilità di orientamento della torretta, una buona stabilità, seppur in presenza di una sofferenza del massiccio trocanterico

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